2/16/2006

Marketing Politico.

Quando si fà un colloquio con un'azienda, ci si gioca le carte migliori.
E' normale.Si cerca di vendersi nel miglior modo possibile.
Allo stesso modo, i signori che stanno facendo campagna elettorale, con la
speranza di ottenere un buon posto di lavoro, cercano di convencere "l'indeciso", della loro capacità e competenza, nell'amministrare la "Cosa Pubblica".
E allora che si fà?
Si tolgono le "mele marce" (Ferrando, Tilgher ecc...ecc...). A destra e a sinistra.
Così, "l'indeciso" non sarà troppo confuso, e riuscirà a destreggiarsi meglio nella scelta "facile facile" della formula "o di qua, o di là".

Per come la vedo io, Ferrando, Tilgher, Caruso e gli altri, hanno detto solo quello che pensano.
Sono stati coerenti. Può piacere o meno. Ma quello che dicono loro, all'interno dei rispettivi partiti, lo pensa un mucchio di gente.L'unica differenza, è che gli "altri" non hanno avuto l'infelice idea di dichiararlo ad un giornalista di un'importante testata.
E allora, chi sono gli impresentabili?
Loro perchè sinceri, o i loro partiti di riferimento?
E quelli che la pensano in modo eguale, ma lavorano sottoterra? Di loro cosa si può dire?
E poi, mi chiedo, sono veramente impresentabili?
Perchè se qualcuno li vota, anche loro hanno diritto di candidarsi.

Oramai le coalizioni non hanno più pudore e , come delle vere società di marketing, selezionano i personaggi in base a quanti voti possono portare.

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