9/21/2006

Mi ami? Ma quanto mi ami?


Ce l’abbiamo fatta. Ci siamo applicati con costanza e dedizione, e alla fine ci siamo riusciti. Siamo diventati schiavi dei telefonini. Completamente dipendenti da delle piccolissime scatolette di plastica rigida. Sembrano passati secoli da quando, divenuti più economicamente abbordabili, le persone prendevano i cellulari e davano il numero ad una stretta cerchia di persone (moglie, figli, genitori) in modo da poter essere rintracciabili da pochi, ma non da tutti, per evitare che la gente gli rompesse troppo le scatole. Adesso siamo raggiungibili e rintracciabili solo…dal mondo intero. Il problema che abbiamo adesso, è la non-rintracciabilità. Sì perché adesso non si hanno più scuse (o quasi), adesso sei ovunque rintracciabile. Ovunque intercettabile (anche quando non lo sai!). sul giornale è uscito un articolo che descrive i risultati di una recente ricerca ammmmmericana. Il telefonino provoca ansia. In che modo? Semplice, se te lo dimentichi a casa…vai in ansia. Incredibile.

Io che sono una persona equilibrata, matura e responsabile non mi faccio abbindolare da questa macchinetta infernale, e quelle 2 volte all’anno che me la dimentico a casa, non vado in agitazione. Beh, quasi…diciamo che l’ansia mi viene nel tratto di strada tra cui mi accorgo della dimenticanza, fino al lavoro, perché lì…ho il telefono dell’ufficio e sono di nuovo rintracciabile. 8-)

3 commenti:

Carmen ha detto...

Seiiiiiiiii stato nominato sul mio blog (ma non per essere eliminato giuro :) )

astralla ha detto...

Che incredibile verità che hai appena scritto!!!
I cellulari sembrano oramai il prolungamentento delle nostre mani! ;)
E pensa che una volta...non eravamo rintracciabili.. ;)

Marco ha detto...

... non a caso il cellulare è "grande come un pugno"...
www.ontologiadeltelefonino.diablogando.it
Ps lì si parla anche di queste cose...