8/03/2006

Cuori Neri

Alla fine della interessante lettura di Cuori Neri, il libro di Luca Telese, ho scelto, come al solito, qualche riga significativa del testo, per incuriosire le persone ed involgiarle magari ad andare in biblioteca a prendere il volume per leggerlo. Il libro colpisce dritto allo stomaco, fa riflettere. Ovviamente non si deve mai perdere di vista la realtà. Quello che è stato fatto a questi 21 ragazzi fascisti, è sicuramente stato subito da altrettanti ragazzi comunisti. Ed è per questo che ti rimane l'amaro in bocca. E' a questo punto che ti chiedi 'perchè?' . Come ha fatto ad esserci un tempo in cui 'Uccidere un fascista non è reato', anche se il suo unico errore è quello di stare dall'altra parte? A sedici anni?

Ecco le righe scelte:(...)Adesso che laguerra è finita, ora che gli antichi eserciti hanno cambiato nome, e talvolta ragione sociale non è molto quello che resta da dire.[...] Se rileggi le storie dei Cuori Neri, tra le tante che ti passano davanti agli occhi trovi sempre una costante: in ogni tempo e in ogni luogo c'è la possibilità di fare una scelta diversa da quella del branco, in ogni tempo e in ogni luogo ci si può negare all'appello fanatico della guerra santa, si può andare controvento e sottrarsi alla legge di Caino.L'Italia degli anni Settanta non era un paese barbaro, un manicomio o un ricovero di assassini: ma fu attraversata lo stesso da una guerra civile che spesso sconfinava nella guerra di religione. Siamo stati, non molto tempo fa, talebani anche noi. E il nostro fanatismo di allora non ha nulla da invidiare a quello che ci piace contestare agli altri oggi. Cambiano i soggetti contro cui sono rivolte, non gli strumenti intellettuali con cui vengono forgiate le armi dell'odio. E solo uno stolto può pensare che le ferite non curatepossano essere cicatrizzate dall'oblio. Perchè in questo paese - nel nostro paese - si è odiato e ucciso per un'idea, per un colore o per un nome, o magari, come abbiamo visto, solo per la forma della tomaia di un paio di stivali. E perchè in questo paese l pensiero denigratorio, l'idea che l'avversario si possa uccidere perchè è un subumano, un non-umano che merita la morte, è stata la cassetta degli attrezzidove trovavano i loro strumenti gli assassini di giornata. Eppure il pensiero denigratorio non si è ancora estinto. E quegli strumenti, forgiati nel sangue, sono ancora in circolazione. Così, se chiudi questo libro di piccole grandi storie, alla fine, ti resta solo una convinzione. Non siamo diventati migliori, e non ci sono morali, regole o certezze assolute nemeno oggi. L'unico antidoto a disposizione è questo: imparare ad andare controvento, ogni tanto. E a non dimenticare, mai.

Cuori Neri, Luca Telese , Sperling & Kupfer Editori